Colorado 2014

Giorno 6

Le sensazioni spesso sono ignorate ma se ci pensiamo bene invece noi viviamo di sensazioni, tutto intorno a noi ci comunica qualcosa basta avere la capacità di ascoltarlo. A volte capita che appena svegliato hai la sensazione che quella giornata non sia quella giusta, come quando cucini e dall’odore capisci che non è venuto bene. Qualcosa ti dice che è meglio che torni a letto e riprovi a svegliarti ma poi ti rendi conto che la sveglia l’avevi già sentita e quindi deve essere tardi.  A questo punto cerchi frenetico qualcosa che ti dica che ore sono e …. sono le 6.25 del mattino, sei a Pagosa, e devi ancora prepararti, farti la barba, vestirti e andare a prendere i compagni di corso che dormono nell’altra casa e… cavolo è tardi ! Ieri sera erano le 10 quando siamo tornati da cenare ma ho voluto lo stesso salvare le foto, aggiornare il sito, profilo di FaceBook e quindi alla fine era più di mezzanotte quando mi sono addormentato. Be prendiamola positivamente, almeno ho dormito un po’ di più, ma le sorprese non sono ancora finite. Scendo prendo la macchina e mi reco alla casa di George dove Irene e Giselle dormono. L’accordo è che alle 7 precise dobbiamo partire ed io alle 6.59 sono davanti alla porta ma loro non ci sono. Mando un messaggio con il cellulare ad Irene ma non mi risponde, ne mando un altro ma tutto tace, mando il terzo niente.

Ok capisco che non sono il solo ad aver avuto qualche problema di sonno. Scendo dalla macchina e salgo i pochi scalini della casa di George. E’ una casa di legno tipico stile americano di montagna, ma è ancora da finire del tutto ed ovunque si possono vedere ancora i segni del lavoro lasciato a mezzo. Utensili, plastica alle pareti, sul balcone secchi di vernice. La porta a vetro si apre e varcata la soglia svolto a sinistra e scendo i dieci scalini che ci sono per andare nel seminterrato dove ci sono le camere delle ragazze e la cucina con il bagno e la lavanderia in comune. Arrivato all’ultimo scalino busso sulla porta  a vetro ed entro ed in quel momento vedo un via vai di persone che si affrettano ad infilarsi le scarpe, le ghette, i cappelli e da li capisco che non si sono svegliate. Sono le 7.15 e siamo ancora a casa di George, partiamo ed adiamo a prendere Olivia che invece dorme dove dormo io, finalmente partiamo e senza riguardi per il pedale dell’acceleratore percorriamo le due miglia circa di strada sterrata che ci separano dalla high way 160.

Entrati sull’asfalto decido che forse è meglio darsi una calmata e mi metto dietro un furgone rosso con un cassone il cui contenuto è bloccato soltanto da una specie di sbarra di traverso. Ci sono due sacchi neri come quelli dell’immondizia ed altre cianfrusaglie, cammina come un matto ed io decido di allontanarmi un po’, nella mia precedente esperienza negli stati uniti ho imparato che è meglio non avere a che fare con la polizia, può essere una brutta esperienza. Senza neppure rendermene conto vedo un gran fumo nel mezzo della nostra corsia, ma guardando meglio capisco che non si tratta di fumo c’è qualcosa in terra da cui esce una nuvola di polvere e altri pezzi colorati, sembra di nero, non capisco bene ma  ormai sono vicinissimo ed in terra è bagnato, riesco a svincolare la macchina e  non sbandare e mi rendo conto solo in quel momento che era uno di quei sacchi neri che  fino a poco fa era sul camioncino rosso.

  Il conducente non si è accorto ed anzi continua ad accelerare, io mi tengo a debita distanza, il limite qui è 65 miglia ma io preferisco tenermi sui 55, la strada è bagnata e la macchina ha le ruote anteriori non troppo buone. Fatte un paio di miglia sulla sinistra notiamo una macchina della polizia, appena passiamo accendono il motore e fanno inversione ad U. In pochi attimi ci sono dietro, io li guardo dallo specchietto, le ragazze dietro si mettono tutte le cinture e cominciano ad allarmarsi. Sono ancora più vicini, praticamente li ho dietro ma non mi stanno facendo segno di accostare, hanno messo la freccia ma è la sinistra, ci sorpassano e se ne vanno. Poco più avanti a noi c’è ancora il furgone rosso, arrivati dietro accendono l’albero di natale che hanno sopra l’auto e fanno accostare il furgone. Noi proseguiamo ed arriviamo al ranch Parelli. Beh come inizio non c’è male.

Stamani al ranch abbiamo avuto i Remuda con decisione degli obiettivi della settimana. Il Remuda è bello perchè senti parlare anche gli altri dei problemi con i loro cavalli e gli obiettivi che si pongono e capisci che non sei solo a dover affrontare le stesse o simili problematiche. Il mio obiettivo di questa settimana è di raggiungere cinque giri al canter in freestyle da entrambi le mani senza alcuna correzione. Lo so forse è un po’ ardito come obiettivo ma per non farmi mancare nulla ne ho aggiunto un secondo, quello di riuscire a fare dei bei cambi di galoppo al volo in online sulla figura otto.

Allora per dirla franca il secondo obiettivo è un po’ falso perchè in realtà quella manovra l’avevo già provata nella settimana in cui avevo il cavallo a disposizione ma non era ancora iniziato il corso e non era andata male, solo che vorrei farla veramente bella anche a vedersi.

Finito il Remuda abbiamo fatto un po’ di simulazioni per comprendere come impartire i comandi quando si gioca online da dietro il cavallo e poi abbiamo assistito ad una demo della nostra istruttrice Giselle che oltre a farci ridere come sempre con la sua simpatia impagabile, ci ha fatto vedere e spiegato tutte e fasi da seguire per preparare il cavallo al lavoro con due corde. E’ stato magnifico vedere come ogni ingrediente veniva aggiunto a poco a poco, controllando ogni volta che tutto fosse ok per arrivare poi al risultato finale, il cavallo condotto da zona 5 in completa connessione e senza ombra di stress emotivo o fisico.

Finita la demo abbiamo avuto la possibilità di provare anche noi con i nostri cavalli ed io ho preso JB e sono andato nel roundpen grande. Ho iniziato il riscaldamento e JB si è connesso quasi subito, poi ho cominciato a chiedergli un po’ di più e lui ha fatto tutto in maniera serena e senza ombra di stress emotivo. E’ veramente un bravo cavallo. Solo quando ha una persona sulle spalle diventa emotivo ma come dicono qui That Is.

Nella pausa pranzo  io Irene e Giselle siamo andati a Pagosa, abbiamo lasciato Giselle di fronte al City Market dove c’è un ufficio di Verizone, un gestore di telefonia, perchè voleva attivare una sim per il suo blackberry. Lasciata lei io ed Irene proseguiamo alla ricerca dell’ufficio di rent car il cui indirizzo ci è stato fornito da Petra ieri sera. Dopo un po’ di peripezie lo troviamo, in realtà è una scrivania dentro un resort di fianco alle terme. Una signora ci accoglie sorridendo e ci fa spiegare i nostri bisogni, per farla breve dopo più di un ora riusciamo ad andare via con una nuova macchina.

Adesso qui devo aprire una parentesi per coloro che volessero recarsi negli USA. Qui i prezzi dell’auto a noleggio li calcolano senza assicurazione quindi quando andate sul sito di una qualsiasi agenzia di noleggio auto cercate sempre il costo dell’assicurazione perchè come abbiamo scoperto noi può essere simile a quello dell’auto e quindi il prezzo mostrato raddoppia. Il motivo è semplice, in Italia siccome viviamo in un mercato dove la lobby delle assicurazioni detta legge, è obbligatoria una assicurazione per auto. Detta male ma più o meno è così. In USA quando una persona si fa l’assicurazione personale per malattia, infortuni etc può scegliere se deve coprire anche i veicoli a motore che lui può condurre. Quindi 5 auto ma una sola assicurazione se è una sola persona che le guida. Il che mi sembra anche logico. Morale della favola l’assicurazione, quando noleggi l’auto, non è obbligatoria, per loro….

Siamo sulla
strada del ritorno, abbiamo preso Giselle che intanto non era riuscita a concludere niente con il suo blackberry perché le sim di Verizone non sono supportate dal suo dispositivo e torniamo al ranch per vedere la demo di Ryan sulla conduzione del cavallo in freestyle con un solo stick. Dopo focus station. Io ho scelto rain position e fluidity in arena grande con JB per continuare il lavoro svolto fino ad ora.

Stasera JB è migliorato ancora, in online sono riuscito ad ottenere una sequenza di 6 cambi di galoppo al volo con il draw durante il circolo, so che posso fare meglio come qualità però sono contento perché vedo che mi segue e non ha problemi in questa manovra. Salgo su ed inizio il lavoro di rilassamento, dopo poco lo sento già pronto ed inizio a fare le transizioni con il solo cambio di respiro, è veramente sensibile e mi diverto molto con lui. Ancora lui con me no però. E’ un po’ troppo soldatino, lo vorrei più complice, beh vedremo in seguito. Intanto inizio a lavorare sui cerchi al trotto e lui, neanche a dirlo, stasera mi ha offerto dei cerchi non esenti da correzioni ma con la testa bassa, apparentemente rilassato e con i posteriori ben sotto che spingevano appropriatamente. Ho notato però che dopo appena cinque minuti di trotto quando lo fermavo respirava affannosamente e ci metteva un po’ prima di rientrare in fiato e con gli occhi belli aperti. Allora ne ho parlato con Giselle e Margit, le mie istruttrici, e dopo un po’ di ragionamenti mi hanno suggerito che molto probabilmente, essendo lui un destro introverso, se non emotivamente rilassato tende a lavorare in apnea e va fuori fiato facilmente. Quindi mi hanno suggerito di chiedere per poco tempo e lasciarlo rilassare bene fino a che non smetterà di chiudersi ed inizierà a lavorare rilassato per davvero e non in maniera apparente.

Gli RBI (Right Brain Introverse) sono tra i cavalli più difficili da leggere ed a volte risultano una sfida anche per gli addestratori più bravi. Ci vuole molta esperienza per riuscire a capirli e molto focus e tempismo per riuscire a farli lavorare rilassati.

Per finire questa giornata in cui ho saltato il pranzo e speso un sacco di soldi per affittare questa nuova macchina, mi aspettava anche il servizio di pulizia dell’arena grande, che sembra ancora più grande quando la devi pulire, che dire almeno l’ho fatto con Jane e con quattro risate è passata anche quella. Le risate sono riferite al fatto che lei vuole imparare l’italiano ma finisce sempre che mi insegna qualche frase in più di inglese a me ed io niente di italiano a lei, anche perché sbaglia sempre la pronuncia e dice le cose in spagnolo.

Cari amici, vado a letto perché se no domani mattina è la solita storia.

Buonanotte.

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