Colorado 2014

Giorno 13

Sicuramente oggi se non è stata la più difficile è stata sicuramente la giornata più pesante.

La giornata è iniziata con l’analisi delle nostre caratteristiche o personalità, quelle che nel programma Parelli vengono denominate come Humanality. Sono caratteristiche positive e negative che ognuno di noi deve conoscere del proprio carattere per riuscire a  modificarle in funzione della persona che ha davanti per potergli insegnare meglio. Esattamente come ci sono tecniche o strategie diverse da adottare di fronte a cavalli con horsenality diverse. Molto interessante anche se sembrava di essere più dallo psicologo che ad un corso di equitazione ma questo è il programma. L’istituto Parelli qui negli USA è riconosciuto dal ministero dell’istruzione e ogni anno vengono qui molti ragazzi che vanno al college ma anche ferratori e veterinari (a dire il vero molti veterinari) interessati non solo a diventare istruttori ma anche a migliorarsi sotto tutti i punti di vista e non solo quello che ha a che fare con i cavalli. Alla costruzione del programma, che si migliora continuamente, partecipano nomi importanti della didattica mondiale. Loro vogliono che quando esci di qui tu sia preparato ai massimi livelli e ci stanno riuscendo.

Tornando alla nostra giornata è proseguita con la costruzione del precision pen che sarebbe un rettangolo perfetto con delle righe longitudinali che lo tagliano in 4 (chiamate appunto quarter line) e con all’interno 3 cerchi di 20 mt e 6 di 10 metri. E’ uno strumento fondamentale quando si deve lavorare in finesse sia per insegnare al cavallo che al cavaliere.

La mattina si è conclusa così e nel pomeriggio abbiamo lavorato sui precision pen che avevamo costruito al mattino provando tutte le manovre di finesse con cui si può usare. Dopo abbiamo avuto le focus station dove ognuno di noi può scegliere un argomento da seguire per migliorarsi su quel particolare savvy.

Io sono rimasto in arena grande perché volevo lavorare sui cambi di galoppo. Ho iniziato riscaldano JB sullo schema dei cambi ma senza farglieli fare, lavorando solo sui semplici e sulla spalla in dentro e fuori per ginnasticarlo sulle posizioni, poi ho migliorato le partenze con la figura a banana e rifinito le linee dritte. Infine ho provato con il palo nel mezzo a chiedere un cambio e devo dire che sono contento perché JB mi ha dato 6 cambi di galoppo di seguito con una sola interruzione perché ad un tratto, a meno di 10 metri da me, mi sono trovato un cavaliere che aveva deciso di fermarsi  dopo il piccolo salto che aiuta il cavallo a rilevarsi di più ed a noi a darci più tempo per cambiare posizione.

Alle 17 ho riportato JB al pen ma prima gli ho fatto il bagno perché oggi è stato veramente caldo e gli istruttori ci ricordavano continuamente di bere anche se non avevamo sete. Per aiutarci a riprendere i sali oggi, nei vari contenitori di acqua che ci sono in giro per il ranch, hanno aggiunto una specie di mistura che faceva assomigliare l’acqua alla famosa bevanda dissetante che usano molti sportivi.

Alla sera abbiamo cenato con un hamburger sotto la Top Cover ma non abbiamo potuto assistere al camp fire del mercoledì perché Irene ed io dovevamo  incontrare Maria, una nostra collega di fast track, che ci attendeva vicino Pagosa per studiare il materiale che ci hanno fornito per il test teorico della settimana prossima. Maria è una veterinaria che ha fatto già il fast track in Maggio e che era in lista di attesa per l’externship ma non essendosi liberato nessun posto ha preferito rifare nuovamente il fast track di Luglio, pur essendo passata all’altro, per potersi dedicare al suo cavallo in un ambiente confortevole e motivante. E stata veramente gentile, ci ha dato tutti i suoi appunti dell’altro corso e venerdì ci incontreremo nuovamente per fare una simulazione dei quiz. Devo migliorare la mia pronuncia e soprattutto lo spelling delle parole meno comuni e che io conosco poco.

In sostanza anche stasera siamo arrivati a casa alle 21 passate, quindi dopo 14 ore di fila di cui 1 scasa per mangiare. Non male vero ? Sicuramente se c’è una cosa che posso dire ad un qualsiasi amico che mi chieda se merita fare il fast track qua in Colorado è che “non è una passeggiata”. Non è uno di quei corsi che in Italia propongono molte associazioni e che con un paio di giorni e qualche concetto di base buttato là ti rilasciano il patentino di guida o tecnico di qualche genere. Qua è tutta un’altra storia, non scherzano e ad ogni istante della tua giornata ti valutano. Valutano come ti inserisci nel gruppo, valutano la tua capacità di comunicazione, di leadership, ovviamente la tua horsenality, come reagisci alla pressione, come riscaldi il cavallo prima di chiedere qualcosa, come selli il cavallo, come lo pulisci e lo tieni in generale, come parli, come ti vesti, e potrei continuare ancora molto.

 

Non ho scattato foto oggi perché troppo preso dalle altre cose e così vi saluto con una foto scattata da un’amica mentre stavamo costruendo il precision pen.

Buonanotte da Pagosa Springs !

Building a precision pen

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