Colorado 2014

Giorni 4 e 5

Questi ultimi due giorni sono stati di lavoro intenso sulla nostra horsemanship e sulla capacità di problem solving. Al mattino di ieri Remuda con il nostro coach e poi horsenalities e strategie da applicare. Poi una bella sessione sulle selle, come sono fatte, come non devono essere fatte, in che punto devono appoggiare, come rendere la posizione della sella più confortevole per il cavallo, problemi comportamentali collegati ai tipi di selle usate etc. Veramente interessante. Poi sessione di freestyle in arena grande e di liberty nell’honey comb. JB ha qualche problema sulle linee dritte e non mantiene il canter sui giri, il mio obiettivo di questa settimana è riuscire a fare almeno 5 giri al canter da entrambi le mani senza che scenda nel trotto. Ieri sono riuscito a farne tre ma dopo una lunga e faticosa sessione di warm-up. Nella serata abbiamo sottoposto JB ad una sessione di  Alissa Mayer una educatrice del sistema Hanna Somatics® Educator. Mentre la guardi che manipola il cavallo non ti sembra che faccia qualcosa di veramente importante ma a poco a poco il cavallo si rilassa e comincia a lasciarsi andare. Quando gli prende le gambe sembra che siano di stoffa, la testa scende, comincia a sbadigliare ed assume un’espressione completamente rilassata. Alissa, che ho avuto l’onere di conoscere ieri l’altro sera quando sono rientrato a casa di Petra perchè era li in quanto sua amica,  prima di venire giù da noi era stata alla fattoria di Linda poco distante da dove siamo noi ad applicare il suo metodo ai suoi cavalli, è stato molto interessante poter applicare questo metodo su un cavallo che monto da 15 giorni e che avrei montato poi stamani.

Stamani avevamo la report session, ovvero una sessione individuale dove commentiamo con il nostro coach quello che abbiamo fatto durante la settimana, discutiamo del focus che ci eravamo prefissati di raggiungere ed altre cose, poi sessione di lavoro con il rope, con gli stick e vari nodi da imparare a memoria. Quindi in arena grande per una nuova sessione di lavoro in sella. Uso corretto delle redini, focus etc.

JB incredibilmente stamani era molto più connesso e sono riuscito a fare velocemente una bella sessione di warm-up e quindi ho iniziato a lavorare sulle linee dritte e sul mantenimento  delle andature e sono riuscito ad ottenere cinque giri al canter  ad entrambe le mai. Non ancora come piacerebbe a me perchè ho dovuto fare troppe correzioni ma sono molto contento perché penso di aver trovato la strada per raggiungere il risultato finale.Nel pomeriggio nuova sessione di freestyle sempre in arena grande dove JB mi ha dato grandi soddisfazioni, bel warm-up con il lazo e quindi in sella. Lavoro di fluidity per cercare la connessione  e poi linee dritte al passo, al trotto ed infine al galoppo. Con mia grande soddisfazione ad un tratto si è avvicinato a me Rayan Rose che a quanto pare mi stava osservando e mi ha detto che avevo fatto un buon lavoro perchè in due giorni avevo risolto il problema del mantenimento della direzione sulle linee dritte.

Sicuramente credo che abbia influenzato molto anche la manipolazione corporea che ha subito ieri sera JB perché risolvendo le contratture a destra e quindi essendo più sciolto è riuscito, libero da questo impedimento fisico, a connettersi mentalmente ed emozionalmente con me riuscendo ad ottenere il risultato finale.

Stasera dalle 7 alle 8 JB è stato sottoposto ad un’altra manipolazione da Alissa, lunedì vedremo se sarà migliorato ulteriormente.

I cavalli sono essere molto sensibili e spesso ogni piccola rilevanza emotiva si trasforma in una somatizzazione che può portare a problemi muscolari ma anche più seri. La nostra responsabilità è quella di riuscire a tenere la nostra emotività sempre positiva perché quando noi siamo preoccupati o frustrati, soprattutto quando li cavalchiamo, loro non sentono il nostro esatto stato d’animo ma la nostra preoccupazione che interpretano come una sirena che gli urla negli orecchi “errore”, “errore”, “errore”. Si sentono sbagliati, sentono di non fare bene e non che noi siamo preoccupati perché non stiamo ottenendo da loro quello che vogliamo. La grossa difficoltà sta veramente qui, essere un horseman, tra le altre cose, vuol dire vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e far sentire sempre il nostro cavallo fiero di se. Quando cominciamo a riuscire veramente a fare questo il cavallo ci cambia sotto gli occhi e riusciamo ad ottener quello che volevamo.

Buonanotte!

Questa è la foto dell’alba presa all’uscita della casa dove abito io in questo momento in Colorado !

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