Sono le 21.40 di giovedì 24 Luglio. in Italia è già venerdì a causa del fuso orario 8 ore avanti. Come tutte le sere sono davanti al mio laptop per descrivere la mia giornata, sto ascoltando un po’ di musica e l’intorpidimento tipico serale sta prendendo il sopravvento. Sono da poco rientrato perché nonostante fossi tornato a casa intorno alle 19.30, dopo essermi fatto una doccia sono uscito nuovamente per tornare al ranch a prendere Irene che si era trattenuta per la lezione di ballo. Si avete letto bene, ballo, sì al ranch ogni giovedì sera organizzano una lezione di ballo per intrattenere tutti gli studenti. Molti degli studenti ed anche qualche istruttore che sta facendo l’externship abita in delle piccole casette dentro il ranch oppure nei trailer per il trasporto cavalli che qui, quasi tutti, sono provvisti di living. Alcuni non hanno la macchina e quindi per dargli modo di svagarsi in qualche maniera due volte la settimana organizzano degli intrattenimenti come appunto il camp fire del mercoledì e la lezione di ballo del giovedì.
Stamani abbiamo assistito ad una lezione di Pat sulle performance western e cioè la preparazione dei cavalli per le competizioni di Cutting, Reining etc. E’ stato veramente entusiasmante perché riesce con poche parole e tanti esempi a spiegare cose complicate come se fossero semplici ed in più ci mette sempre un bel po’ di ironia che ti scolpisce in maniera indelebile i concetti espressi.
Ha affrontato concetti come la costruzione degli spin, la responsabilità del cavaliere nel dare gas e del cavallo nel fermarsi, la preparazione al cutting con la bandierina e lo yo-yo da livello 4 fatto al canter senza l’uso delle redini.
La lezione è durata 4 ore ma quando ci siamo dovuti alzare sembrava fossero passati pochi minuti. A fianco a me c’erano a destra i ragazzi del fast track ed a sinistra altre persone venute da fuori, molte donne anche anziane che appena Pat è entrato in scena ed ha cominciato a spiegare un po’ di cose hanno tirato fuori il blocchetto degli appunti ed hanno cominciato a scrivere.
La signora sulla settantina accanto a me, appena si mette seduta, mi saluta si presenta e mi chiede il mio nome e da dove vengo. Appena saputo che sono italiano e che abito vicino Firenze non la smette più di dirmi quanto gli piace l’Italia e che appena può ci ritorna volentieri. Meno male che poi Pat ha cominciato a parlare e si è zittita. Neanche a farlo apposta me la sono ritrovata nuovamente accanto a pranzo e li non me la sono scansata. Comunque è stata simpatica.
Nel pomeriggio abbiamo avuto un paio d’ore per giocare con i nostri cavalli ed io ne ho approfittato per migliorare il liberty con JB, ho giocato sulla figura 8 on line dove abbiamo fatto anche un bel cambio al volo in canter e poi più soft in liberty dove però l’ho perso un paio di volte sui birilli e quindi sono tornato online per rifinire meglio. Nel complesso va molto meglio, il richiamo (draw) è più consistente ed i cerchi vicino a me in liberty sono spettacolari. Mi sono accorto, mentre ci giocavo, che un paio di volte Michelle, l’istruttrice, si era fermata a guardarmi, probabilmente pensando che non l’avessi notata perché stava tornando dalla sua stalla situata vicino al big round pen dove ero io, poi quando abbiamo finito ed io stavo uscendo si è avvicinata e mi ha fatto i complimenti. Ho lasciato libero il roundpen ed ho preso un attimo di riposo all’ombra 10 minuti in attesa di andare alla focus station in arena grande.
L’istruttrice che segue la focus station sullo yo-yo in freestyle di livello 4 si chiama Tracy. Sono in ritardo di qualche minuto e lei ha già spiegato agli altri studenti avanti a me, in tutto una mezza dozzina, come fare gli esercizi ma ci conosciamo già, abbiamo parlato del più e del meno in altre occasioni e gentilmente mi ripete tutto. Io inizio a giocare con JB e dopo qualche minuto torno da lei per chiedergli se stavo procedendo bene perché mi sembrava di mettere un po’ troppa pressione a JB, ho fatto equitazione tradizionale per 18 anni e a volte i miei schemi mentali si riallacciano alle vecchie abitudini, come se non bastasse guardando gli altri studenti intorno a me mi sembrava che non fossero efficaci su quello che chiedevano e quindi ero convinto di sbagliare qualcosa, ma lei mi tranquillizza e mi dice che sto procedendo bene e che devo continuare così, mi suggerisce solo di non smettere di chiedere fino a che il cavallo non si allinea durante il back. Io ricomincio a giocare con JB e isolo la partenza di galoppo dal back, lavoro separatamente prima su uno e poi sull’altro. Aggiungo un po’ di pressione sulla partenza di galoppo e sulla richiesta del back ma sempre premiando con grandi attese appena JB fa bene. In meno di mezzora riesco ad ottenere 4 partenze e stop con back immediato veloce e dritto senza l’uso delle redini, solo focus. Torno da Tracy e gli chiedo se lei ha altro da aggiungere ma mi dice che ho fatto un ottimo lavoro e che è sufficiente per la prima volta. Per sapere quando è opportuno smettere bisogna sempre tener di coto dell’horsenality del cavallo, i destri vogliono consistenza ed i sinistri variazione. JB è un destro introverso ma scivola rapidamente in sinistro estroverso quando diventa confidente con lo schema.
Non riuscirò mai ad abituarmi a come sia facile insegnare ai cavalli le cose se lo si fa nella maniera giusta e come sia necessario sviluppare doti come sensibilità, tempismo e bilanciamento per farlo.
Mancano ancora 1 giorno ed una settimana alla fine del corso ma so già che mi porterò via molte cose da questo viaggio che fino ad ora è stato fantastico sotto tutti i profili, grande professionalità degli istruttori, ambiente confortevole e motivante, tantissime occasioni dove vedere all’opera veri esperti e dove apprendere una infinità di nozioni.
Aggiungo una nota personale per chi mi sta seguendo, se trovate qualche errore di ortografia non me ne vogliate, rileggo sempre gli articoli prima di pubblicarli ma come diciamo dalle mie parti “i lavori di notte si vedono di giorno” ed io scrivo sempre di notte.
Buonanotte da Pagosa Spring
